più frequenti di malattia cardiaca |
Angina pectoris (dolore nella regione cardiaca),
1. Il DOLORE nella regione cardiaca è definito Angina pectoris. Angina cattiva traduzione dal termine latino: angor, che significa propriamente 'strozzo' e praticamente: angoscia). Si tratta di un dolore che compare al centro del torace (angina di petto) precisamente in regione retrosternale, e che si può irradiare verso il braccio, specie sinistro, verso il collo e la mandibola, accompagnato dalla sensazione di oppressione e soffocamento. Dura (da 1 a 10 minuti), si accentua col movimento (angina da sforzo) e scompare con interrompendo l'attività. L’angina è di solito causata da un insufficiente arrivo di sangue al cuore principalmente per due cause: ischemia (inadeguatezza transitoria e reversibile della circolazione coronarica) e l'infarto del miocardio (mancato afflusso, per un tempo superiore a 20-30 minuti, di sangue in una zona del miocardio). Questo sintomo può essere provocato, fra l'altro, da una malattia coronarica, dalla tachicardia parossistica (per via dell'accresciuta richiesta d'ossigeno), dalla stenosi aortica e mitralica. Qualora la riduzione del flusso di sangue coronarico sia tale da causare la necrosi di parte del miocardio (infarto del miocardio) il dolore è simile per ubicazione e natura ma è in genere più acuto e protratto (oltre 30 minuti), ed indipendente dall'esercizio. Anche la pericardite può causare dolore toracico, peraltro con alcune caratteristiche specifiche: si situa nella regione retrosternale e si irradia in genere verso il collo, il dorso o l'addome; può aggravarsi inspirando, deglutendo ed in determinate posizioni, specie supina. Per approfondimenti dolore toracico
2. La DISPNEA è la difficoltà respiratoria, ossia una sensazione consapevole di respiro faticoso o inadeguato che si accompagna con un aumento dell'attività respiratoria. È un fenomeno naturale che si manifesta nel corso di sforzi intensi soprattutto se eseguiti in fretta e senza allenamento. Può essere il sintomo di una malattia respiratoria oppure di una malattia cardiaca. Sensazione soggettiva, percepita dal paziente, di respiro difficoltoso e coscienza di un aumentato sforzo respiratorio, fino alla vera e propria fame d'aria.. La dispnea è un sintomo soggettivo in quanto si tratta di una sensazione percepibile solo dal paziente. Il medico può risalire ad essa solo in base al comportamento ed alle dichiarazioni del malato. Conosciamo le malattie in cui si manifesta la dispnea, ma non sappiamo in che modo insorga tale sensazione. Abitualmente la si attribuisce a problemi di cuore, in realtà ci sono molte altre patologie che la possono causare.
Le cause di dispnea possono essere: 1. Turbe respiratorie in corso di affezioni dell'apparato respiratorio di tipo restrittivo ed ostruttivo 2. Cardiopatie 3. Labilità psico-vegetativa 4. Anemie 5. Malattie del ricambio 6. Encefalopatie
Le forme più comuni di dispnea cardiaca sono: l'ortopnea, l'asma cardiaco, la dispnea parossistica notturna e l'edema polmonare acuto.
Nei soggetti con insufficienza cardiaca la dispnea rappresenta il disturbo più frequente che segnala la precarietà del compenso cardiocircolatorio. Essa non è facile da definire, perché ciascuno avverte il disagio a modo proprio e lo stato di agitazione che induce finisce per renderla ancora più fastidiosa e allarmante. Col progredire dell'insufficienza cardiaca la dispnea che inizialmente si manifesta soltanto sotto sforzo va peggiorando e insorge ad una soglia sempre più bassa di attività fisica, sino a manifestarsi anche a riposo; l'ortopnea che avviene quando si ha già una notevole limitazione alla tolleranza dell'esercizio, si fa più marcata e la dispnea parossistica o si risolve più difficilmente od degenera, più facilmente in edema polmonare acuto. Ci può essere anche lo scompenso da insufficienza del ventricolo destro, spesso conseguente all'insufficienza del ventricolo sinistro, in cui la dispnea è meno intensa e l'ortopnea è assente (per esempio nel vizio valvolare mitralico 'tricuspidalizzato'). Altre cause di dispnea cardiaca sono: versamento pericardico, pericardite costrittiva, tamponamento cardiaco; cardiopatie congenite (tetralogia di Fallot, shunt arterovenosi con ingorgo polmonare).
C'è anche un'altra forma di dispnea (definita respirazione periodica di Cheyne-Stokes) che è caratterizzata da un periodico alternarsi di assenza di respiro (apnea) e di atti respiratori più ampi (ierpnea) e accelerati (polipnea) in crescendo decrescendo. L'accumulo di Anidride Carbonica durante l'apnea costituisce lo stimolo alla ripresa del respiro per eccitazione dei centri respiratori. È una forma di dispnea spesso legata a malattie cerebrovascolari (emorragie cerebrali) intossicazioni del sangue (uremia) o anche scompenso cardiaco. Vene
3. Le PALPITAZIONI, si hanno allorché il soggetto avverte in battito cardiaco più frequente e più violento che nelle condizioni usuali: I battiti del cuore non solo vengono sentiti, ma diventano fastidiosi e, a volte, dolorosi per il paziente. Sono presenti in soggetti sani che stanno vivendo particolari situazioni di stress fisico o psicologico, come nel caso di tachicardia di origine ansiosa o indotta dall'assunzione di bevande a base di caffeina, o per eccessi alimentari o voluttuari (alcool, fumo). Esse possono essere il sintomo di turbe del ritmo cardiaco come extrasistoli (sensazione di sobbalzo del cuore o di battiti mancanti), aritmie parossistiche (improvvisa accelerazione del battito sino alla fine della crisi), fibrillazione atriale (battito caotico ed irregolare). Nel valutare le palpitazioni, è bene appurare se siano associate a sintomi quali vertigini, dispnea o dolori nel petto, che potrebbero indicare una compromessa stabilità emodinamica causata dalla rapidità dell'aritmia.
4. L'EDEMA è la condizione in cui è presente una quantità di liquido superiore alla norma negli spazi interstiziali dei tessuti sottocutanei e viscerali e che comporta un anomalo rigonfiamento degli organi o delle regioni interessate. Abitualmente si manifesta come una raccolta evidente di fluido interstiziale la cui composizione chimica è prossima a quella del plasma sanguigno. La raccolta di liquido sotto la pelle (edema sottocutaneo) è produce una tumefazione di consistenza molle, in cui il dito affonda come nel burro, lasciando un'impronta che si mantiene per qualche tempo. Se la malattia si prolunga l'edema diviene cronico e il tessuto cellulare si indurisce provocando l'edema duro dei varicosi, dei linfangitici). Quando l'edema è generalizzato si parla di anasarca. L'edema è un sintomo significativo ma piuttosto tardivo di insufficienza cardiaca, e si manifesta per lo più in presenza di un incremento della pressione venosa e di ritenzione di sali ed acqua. L'edema è preceduto da un aumento di 3/5 chili del peso corporeo in seguito all'incremento del fluido extracellulare. Nei pazienti deambulanti, l'edema si manifesta bilateralmente negli arti inferiori; in quelli sdraiati, nell'area sacrale. Per approfondimenti EDEMI
5. L'ASCITE ( dal greco ascos, otre) è l'accumulo di liquido nel peritoneo che provoca la tumefazione dell'addome che si distende, secondo se la posizione è eretta o distesa, nel senso della gravità. Riconosce cause analoghe all'edema periferico al quale appare successivamente come manifestazione di cardiopatia avanzata, più spesso nelle malattie della valvola tricuspide e nella pericardite costrittiva. L'ascite, tuttavia, può rientrare nel quadro più ampio dell'ipertensione portale dovuta a cirrosi epatica.
6. La sincope (dal greco sun, con e kopein, tagliare) e una perdita di conoscenza improvvisa e transitoria associata con incapacità a mantenere il tono posturale per cui dovuta ad un inadeguato flusso sanguigno cerebrale o pressione di perfusione. La forma più comune è la sincope vasodepressiva (o svenimento) può essere causata da una forte emozione (es. la vista del sangue), da un'indigestione, da un dolore violento, dopo un esercizio strenuo; si parla anche di sincope riflessa che secondo alcuni sarebbero mediati dal nervo vago (per cui si parla anche di sincope Vago-Vasale. Essa si manifesta soprattutto in piedi, con un senso di debolezza accompagnato da sudorazione o nausea; dopo pochi secondi o minuti, il paziente perde coscienza, la frequenza rallenta ed il polso è difficilmente percepibile. La sincope può essere preceduta (fase presincopale) da pallore, senso di disagio allo stomaco, sbadigli, iperventilazione, dilatazione della pupille (midriasi), annebbiamento visivo, polso frequente, vertigini, ronzii auricolari, sudori freddi. L'individuo cade bruscamente (più di rado gradualmente) al suolo e vi giace inerte, senza respiro (fase sincopale); il polso manca od è appena percepibile; se si mete l'orecchio sul petto a livello del cuore è raro che ci sia silenzio assoluto, si sentono dei rumori lontani e disordinati. Si manifestano i segni di iperattività del sistema nervoso autonomo (o sintomi vegetativi) come pallore, sudorazione, nausea, midriasi, iperventilazione, rallentamento delle pulsazioni cardiache) per cui la faccia è pallida, livida, come il resto della pelle, le labbra sono bianche, le estremità fredde, la fronte e le tempie sono imperlate di sudore. Quando si avvia la soluzione della crisi (fase post-sincopale) la faccia si colorisce gradatamente di rosa, i battiti del cuore diventano sempre più forti e il soggetto sembra uscire da un sonno profondo. La sincope tende a ripresentarsi se il soggetto assume la posizione ortostatica intempestivamente. All'origine della sincope possono esservi anche i disturbi del ritmo: una frequenza troppo lenta od elevata può indurre un calo brusco della gittata cardiaca. Si ha poi la sincope da esercizio (in caso di grave stenosi aortica, laddove il cuore non può fornire un flusso sanguigno adeguato per far fronte all'accresciuta domanda dei muscoli); la sincope da malattia del seno carotideo (dovuta, specie nei soggetti anziani, alla leggera pressione sul seno carotideo); la sincope posturale, che si verifica cioè alzandosi, per via dell'ipotensione ortostatica. Se non si ha perdita di conoscenza ma sono presenti i sintomi vegetativi (pallore, sudorazione, senso di mancamento) che preludono alla sincope, si parla di lipotimia (dal greco leipein, mancare e thumos, coraggio) che rappresenta il primo grado della sincope Per approfondimenti SINCOPE
7. SHOCK
È un complesso di sintomi, che si accompagna a insufficienza o a
collasso del sistema circolatorio. I segni esteriori dello shock sono debolezza,
estremo pallore, sudore freddo, polso debole e frequente, respiro aritmico e
corto, sete, nausea, scarsità della secrezione urinaria, bassa pressione del
sangue (ipotensione), ipotermia e, spesso, perdita di coscienza.
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