COME SI MISURA? basi teoriche La Pressione Arteriosa indicata da due indici numerici: pressione arteriosa massima e pressione arteriosa minima. Come abbiamo già detto prima, la pressione arteriosa massima (o sistolica) esprime il valore massimo di pressione registrabile durante la contrazione (sistole) del cuore. La pressione arteriosa minima (o diastolica) esprime la pressione minima misurabile durante il rilasciamento del muscolo cardiaco (diastole) Il flusso sanguigno può essere rilevato in corrispondenza dei polsi arteriosi (zone del corpo dove le arterie scorrono relativamente superficiali, sotto la pelle per cui sono facilmente palpabili. Posizionando le dita sopra i polsi si avvertono dei "sollevamenti" rapidi e ciclici in sincronia con i battiti del cuore. Per la valutazione clinica si utilizzano più frequentemente il polso radiale (all'estremità di congiunzione dell'avambraccio con la mano), il polso carotideo (al collo) e il polso femorale (in corrispondenza della piega dell'inguine). Per la misurazione della Pressione Arteriosa si fa riferimento al polso radiale e all'arteria del gomito (a. omerale). Sia per arrivare a formulare la diagnosi di ipertensione, che per valutare la risposta al trattamento, si effettuano le misurazioni della pressione arteriosa con un apparecchio chiamato sfigmomanometro (dal greco ad indicare qualcosa "che riguarda il polso"). C’è ne sono di vario tipo: meccanici (a capsula anaeroide), elettronici o a mercurio. Il più affidabile è quello a mercurio con una colonnina graduata in cui sono riportate le misure espresse in millimetri di mercurio (mmHg). Esso si compone di
Sulla base di osservazioni ampie e riflettute l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ha definito normotensione per l'adulto di media età a riposo una pressione compresa fra 140/85 mmHg. La condizione ottimale sarebbe quella di mantenere la Pressione Arteriosa su valori di 120/80. Poiché le escursioni della pressione arteriosa diastolica sono minori rispetto a quelle della PA sistolica quando si parla di ipertensione si fa riferimento all’aumento della PA diastolica, maggiore di 85 mmHg. Tuttavia si può avere un’ipertensione arteriosa sistolica isolata. Qualora le pressioni diastolica e sistolica rientrino in categorie diverse, si seleziona la categoria superiore per classificare lo status pressorio del paziente. Si ritiene salutare mantenere la Pressione Arteriosa su valori bassi. Al contrario dell’ipertensione, alcuni soggetti soffrono di ipotensione che comporta sintomi quali vertigini o sincope; essa può indicare la presenza di disturbi neurologici o endocrini, disidratazione, emorragia. COME SI MISURA? Procedimento i passi per la misurazione della pressione arteriosa
- arrotolare il manicotto (una vera e propria camera d’aria) gonfiabile intorno al braccio disteso all’altezza del cuore, posizionandolo a metà tra la spalla e la piega del gomito, zona passaggio dell’arteria omerale.
- applicare la membrana del fonendoscopio (stetoscopio) sulla piega del gomito (sopra l'arteria omerale) e porre l’indice e il medio sul polso nella zona dove si percepisce il polso radiale (arteria radiale). Ovviamente quest’ultima operazione può essere fatta solo se una seconda persona ci misura la pressione.
- riempire d’aria il manicotto fino a portare la colonnina di mercurio ad un valore superiore (di 10 o 20 mmHg) a quella vigente nell'arteria omerale in quel momento; in pratica si continua a gonfiare il manicotto fino a che non si sente più alcun rumore con il fonendoscopio e scompare il polso radiale;
In questo momento l'arteria è occlusa - in quanto la pressione del manicotto è maggiore alla pressione massima del sangue nell'arteria (omerale) sottostante - sia durante la contrazione sistolica del cuore sia durante la diastole cardiaca.
Contemporaneamente l'aria mantiene sollevata la colonnina di mercurio del sistema collegato al bracciale.
- sgonfiare lentamente il manicotto. Aprendo la valvola della pompa la pressione nel manicotto viene ridotta gradualmente e, via via che si procede in questa direzione, il sangue passa durante la sistole (perché la pressione del manicotto è inferiore a quella massima - sistolica - vigente nell'arteria omerale) ma non durante la diastole (almeno fino a quando il manicotto produce una compressione maggiore della pressione minima - diastolica - vigente nell'arteria).
A questo punto con lo stetoscopio si sentono dei rumori sordi e ritmici, come battiti (per la ripresa del flusso sanguigno nell'arteria del braccio); leggere il numero corrispondente al livello della colonnina di mercurio al primo battito percepito. Quasi contemporaneamente ricompare il polso radiale. La pressione arteriosa massima. È quella che corrisponde alla cifra raggiunta dalla colonnina di mercurio nel momento della comparsa dei toni e delle pulsazioni arteriose durante la decompressione del bracciale. Essa riflette la pressione vigente nell'arteria sottostante il manicotto nella fase di contrazione del cuore (sistole cardiaca) ecco perché si definisce anche pressione arteriosa sistolica.
- continuare sgonfiare il manicotto fino a che scompaiono i toni percepiti con lo stetoscopio (mentre le pulsazioni del polso radiale evidentemente non scompariranno) il numero che si legge sulla colonnina di mercurio in corrispondenza dell'ultimo tono rappresenta la pressione minima dell'arteria omerale è la pressione minima. Essa riflette la pressione vigente nell'arteria verso nella fase rilasciamento del cuore (diastole cardiaca) per cui prende il nome di pressione diastolica.
Da quando la compressione del manicotto è inferiore alla pressione minima vigente in arteria, questa è completamente pervia (anche in diastole) per cui il sangue fluisce regolarmente riassumendo un flusso di tipo laminare Questo spiega perché i toni che si sentivano con lo stetoscopio scompaiono, mentre le pulsazioni del rilevabile con la palpazione del polso radiale permangono.
Accorgimenti da adottare per per ottenere misure di PA più affidabili? La pressione arteriosa varia discretamente corso della giornata. In generale cresce al risveglio ed è più bassa alla sera tardi. Si tratta di fluttuazioni normali. Varia ovviamente secondo lo stile di vita: per esempio in persone attive anche di notte, per lavoro o per svago. Altri fattori possono influenzare i valori della pressione:
Per queste ragioni è consigliabile, soprattutto nel caso di sospetti un’ipertensione:
È buona norma eseguire almeno due rilevazioni di seguito distanziate di circa tre minuti, quindi fare la media dei valori rilevati.
Le considerazioni fatte riguardo la variabilità del comportamento della pressione nella giornata e la "reazione d'allarme" alla visita medica, hanno valorizzato negli ultimi anni l'impiego a scopo clinico di due altri tipi di rilevazione della pressione:
Uno schema pratico per definire lo stato reale della propria pressione arteriosa comprende due passi: a. primo passo: tre misurazioni al giorno per 10 giorni almeno, quindi se i valori pressori sono stabili si procede nel secondo passo; b. secondo passo: due misurazioni in due giorni diversi alla settimana, salvo ritornare al passo precedente se si rilevano oscillazioni ingiustificate dei valori pressori
Per avere una valutazione completa della pressione arteriosa conviene misurarla a tutte e due le braccia (ci può essere una differenza fisiologica minima inferiore a 5-10 mmHg tra un braccio e l'altro).
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approfondimenti:
Meccanismi che regolano la pressione arteriosa
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