Qualche consiglio per gli ipertesi?

 

Il 1999 è stato l'anno in cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità, d'intesa con l'International Society of Hypertension, ha reso note le nuove linee-guida per il trattamento dell'ipertensione.

Le linee consigliano di iniziare la terapia antipertensiva attraverso modificazioni dello stile di vita (riduzione del peso corporeo, riduzione dell'eccesso di sale nella dieta, maggior consumo di cibi di natura vegetale, abolizione del fumo, correzione delle abitudini alcoliche, incremento dell'attività fisica), prima di passare ad un trattamento farmacologico.

Le linee-guida apportano anche un "ritocco" verso il basso dei valori pressori massimi consentiti nella norma: 130/85 e non più 140/90 mmHg. Ciò significa allontanarsi quanto è più possibile dai rischi di complicanze. Si pensi solo che, passando da una "minima" di 90 a una di 105, aumenta di 2,5 volte il rischio di eventi coronarici e di 4 volte quello di eventi cerebrovascolari.

Ai reduci da un infarto recente va sottolineato che generalmente i livelli di pressione, anche se erano elevati o molto elevati prima dell'infarto, tendono a normalizzarsi durante la degenza e per un periodo più o meno lungo anche dopo la dimissione. Ciò è dovuto ad una serie di fattori, che vanno dalla stessa lesione del muscolo cardiaco alla immobilità assoluta o riduzione dell'attività fisica, alle terapie effettuate. E' inevitabile che la pressione, se era alta prima, presto o tardi dopo l'evento infartuale tornerà a crescere. È molto importante, quindi, che dopo l'infarto la pressione sia tenuta costantemente sotto controllo, poiché l'ipertensione è un importante fattore favorente un ulteriore evento coronarico.

Alcuni appunti sulla terapia

  • È importante ricordare che con la terapia medica l'ipertensione arteriosa non guarisce, come potrebbe fare un raffreddore o una infezione: la pressione arteriosa si abbassa finché viene preso il farmaco, ma torna ai valori precedenti se il farmaco viene sospeso. Quindi, non si deve mai interrompere di propria iniziativa la terapia;

  • il farmaco va preso ad orari regolari e nella giusta dose;

  • continuare la terapia fino a quando il medico non decida di sospenderla o di cambiarla;

  • bisogna cercare di ricordare il nome del farmaco o dei farmaci utilizzati per informare altri medici, in caso di necessità, della terapia in corso.

Ma la terapia farmacologica non è tutto: molto importante è correggere il proprio stile di vita.

Dieci comandamenti per chi soffre di pressione alta

1.      conoscere la propria pressione e controllarla regolarmente

2.      portarsi sul proprio peso ideale e conservarlo

3.      non eccedere con il sale ed evitare cibi salati

4.      seguire una dieta povera di grassi

5.      non fumare

6.      assumere farmaci seguendo esattamente le prescrizioni del medico

7.      seguire i consigli del medico per svolgere qualsiasi attività fisica

8.      cercare di condurre una vita normale

9.      spingere parenti e figli a controlli regolari della pressione

10.  non disdire mai l'appuntamento con il medico

Quale stile di vita adottare per ridurre la pressione?

I migliori consigli se li possono dare i pazienti stessi, chi meglio di loro conosce in maniera approfondita la propria storia, la composizione della famiglia, i ritmi di lavoro e di riposo, le preferenze alimentari e di relazioni?

La difficoltà non sta nel trovare i consigli giusti ma nel metterli in pratica.

Il medico sa che chiedere di cambiare un comportamento è molto più difficile che prescrivere un farmaco, e tuttavia devono insistere con i propri pazienti se vogliono aiutarli a stare veramente in salute e non soltanto a praticare una qualche terapia.

Per la salute di tutti si consiglia di:

  • smettere di fumare,

  • assumere l'igiene dietetica appropriata per tenere sotto controllo il proprio peso,

  • diventare meno competitivi,

  • dedicare più tempo alle relazioni sociali cordiali e serene, a qualche hobbies,

  • ridurre al minimo lo stress causato dalla vita lavorativa.

  • dedicare un po’ del proprio tempo ad un’attività fisica.

Quanto esercizio fisico, e di che tipo, si consiglia ad una persona che soffre di ipertensione?

Ogni paziente meriterebbe una risposta personalizzata e in dialogo con il proprio medico la si può trovare.

Uno studio pubblicato su una rivista internazionale molto nota, il Journal of Human Hypertension, ci dice - ad esempio - che al termine di esercizi di breve durata ma intensi (tipo 30 o 45 minuti di cyclette o bicicletta su strada) la nostra pressione si abbassa notevolmente, e che tale riduzione dura per un’ora o più. Altri ricercatori - americani della Harvard University e giapponesi che hanno studiato 6000 abitanti della città di Osaka - hanno invece sottolineato l’importanza di un’attività fisica meno intensa: il semplice recarsi al lavoro a piedi, camminando per una ventina di minuti ogni mattino, sembra riduca il rischio di divenire ipertesi di oltre il 30%.

Chiaramente, non è semplice convincere una persona anziana a praticare sforzi del genere; potrebbe addirittura essere sconsigliato.

In pratica cosa fare?

Fare esercizio fa bene alla salute e possono servire per mantenere allenati cuore e polmoni. L’esercizio aiuta a rendere il cuore più "forte", a pompare più sangue con ciascun battito, offrendo all’organismo maggiore quantità di ossigeno. È preferibile un’attività aerobica come il jogging, l’andare in bicicletta o il nuoto. La American Heart Association (società autorevole, che merita di essere ascoltata) consiglia esercizio fisico dai 30 ai 60 minuti di attività aerobica  tre o quattro volte alla settimana.

Anche camminare può comunque servire, ma la continuità e la costanza sono fattori molto importanti.

Si consiglia di:

  • iniziare a far esercizio in maniera graduale,

  • alternate attività e riposo,

  • interrompere l’attività non appena ci si sente eccessivamente affaticati oppure quando non si riesce a conversare per il respiro troppo affannato.

L'esercizio fisico regolare è la via migliore per perdere peso, perché aiuta a consumare calorie. Qualsiasi attività si decida di svolgere darà maggiori risultati se si abbinerà ad una riduzione del peso; esercizio e peso controllato riducono anche le probabilità di ammalarsi di diabete.

Quali sono gli esercizi suggeriti per una persona con ipertensione arteriosa?

• Camminare senza affaticarsi

• Salire le scale

• Fare giardinaggio

• Recarsi al lavoro a piedi

• Fare lavori di casa non particolarmente pesanti

• Ballare

• Fare ginnastica

È opportuno che l'ipertensione arteriosa non diventi un incubo

Una volta ottenuto un buon controllo dei valori pressori, una misurazione ogni 7-10 giorni è più che sufficiente in condizioni normali; si suggerisce di compilare un diario in cui vengano annotati i valori di pressione arteriosa riscontrati. Se è possibile, si dovrebbe avere in casa uno sfigmomanometro ben funzionante, da confrontare periodicamente con quello del proprio medico, in modo da controllare la pressione in un ambiente tranquillo ed ogni volta che se ne presenta la necessità.

Se si riscontra una variazione di valori pressori, misurare la pressione arteriosa per alcuni giorni di seguito e se viene confermata la variazione è bene consultare subito il medico per prendere gli eventuali provvedimenti del caso.

Un piccolo trucco per la pressione bassa

Avere la pressione bassa è certamente meglio che averla alta; in genere non si hanno problemi vascolari con l'età e in parole povere si vive di più. Può però dare quel fastidioso problema (ipotensione ortostatica) consistente nell'avvertire un capogiro quando si passa dalla posizione sdraiata a quella eretta, soprattutto se il movimento è veloce. Chi fa sport a un certo grado d'intensità ha spesso la pressione bassa e soffre di questo problema. Esiste un banale trucco (ora studiato anche scientificamente - Vanderbilt University, Tennessee) noto a tutti, ma spesso utilizzato solo per persone che avvertono veri e propri malori (il trucco funziona se il malore è causato da un abbassamento pressorio in seguito a un'emozione o altro): dar da bere al soggetto un bel bicchier d'acqua. I risultati della ricerca della Vanderbilt University hanno evidenziato che bere 250 cc d'acqua fa aumentare la pressione di circa 20 mm di mercurio. Il meccanismo non è noto, ma il risultato è certo.