emodinamica

 

cateterismo cardiaco coronarografia angiografia periferica angioplastica coronarica  

 

Cosa mi faranno in sala di Emodinamica?

 

1. LE PROCEDURE
 

In sala di Emodinamica si effettuano procedure diagnostiche e terapeutiche dell'apparato cardiovascolare. Questi esami vengono eseguiti praticando una piccola puntura solitamente a livello inguinale, nel braccio a livello del polso o nella piega del gomito. Attraverso un minuscolo foro nell'arteria o nella vena viene inserita una piccola cannula all'interno della quale passa un catetere che raggiunge il cuore.


Durante le procedure diagnostiche vengono effettuati rilievi di pressione e misurazioni del contenuto di ossigeno nel sangue. Gli esami possono essere completati dalla iniezione di mezzo di contrasto iodato che permette di visualizzare le diverse strutture vascolari e cardiache. Le procedure diagnostiche comprendono:


Il cateterismo del cuore: permette di valutare la concentrazione di ossigeno e la pressione del sangue nel cuore e nei polmoni.

 

La coronarografia: consiste nell'opacizzazione delle arterie coronarie (i vasi che portano il sangue ossigenato al muscolo cardiaco). Tramite l'iniezione di mezzo di contrasto ed una apparecchiatura radiologica è possibile esaminare il profilo dei vasi evidenziando eventuali restringimenti (placca aterosclerotica ricca di colesterolo):

 
L'angiografia periferica: si basa sulla opacizzazione dei grossi vasi che originano dall'aorta (es. arterie carotidi, arterie renali, arterie femorali).

 

 

2. Le procedure terapeutiche comprendono:

 

L'angioplastica coronarica:

fatta la coronarografia, se necessario, il medico Le proporrà una procedura terapeutica quale l'angioplastica che consiste nella dilatazione del segmento di un vaso ostruito, attraverso il gonfiaggio di un palloncino che consente di riportare il vaso alla condizione ottimale per la circolazione del sangue.

 

In alcuni casi, durante l'angioplastica è possibile effettuare l'impianto di uno STENT, cioè di una retina metallica, che con l'ausilio del palloncino, viene fatta aderire alla parete del vaso per favorire un ottimale passaggio del sangue.

 

I materiali utilizzati per tutte le procedure sono rigorosamente monouso; questo evita di incorrere nel rischio di infezioni.

Questi esami sono ben tollerati dai pazienti e vissuti serenamente. L'esecuzione di procedure invasive sia diagnostiche che terapeutiche può talvolta dar luogo a complicanze. L'incidenza e la gravità di questi eventi sfavorevoli sono direttamente correlate alla severità del quadro clinico ed anatomico del singolo paziente. La procedura di angioplastica dura mediamente 1 ora, una coronarografia circa 30 minuti

 

3. Prima della procedura..

 Dopo che un medico L'avrà informata adeguatamente sulla necessità di essere sottoposto ad uno studio emodinamico, sarà necessario che Lei firmi un modulo di consenso secondo cui dichiara di aver compreso gli scopi e le modalità di esecuzione della procedura. Se le informazioni fornite non sono state chiaramente comprese Le suggeriamo di chiedere ulteriori puntualizzazioni ai medici di reparto. Le raccomandiamo di riferire se ha eseguito in precedenza esami in emodinamica ed eventuali allergie a farmaci o a mezzi di contrasto.

 La preparazione all'esame prevede una depilazione nella zona di accesso, il digiuno dalla mezzanotte, l'inserimento di un piccolo ago in una vena del braccio (a cui è collegato una flebo di mantenimento). Le verrà somministrata una blanda sedazione, Le sarà chiesto di togliere eventuali protesi e, indossata l'apposita camicia, verrà accompagnato in Emodinamica.

 

4. Cosa succederà in Emodinamica...


Il medico e/o l'infermiere presenti Le spiegheranno la procedura. Le sarà chiesto di sistemarsi sul lettino della sala e l'infermiere Le darà le indicazioni sulla posizione da tenere. Si procederà, poi, a disinfettare la cute della zona interessata e Lei verrà coperto con un lenzuolo che servirà a riscaldarla ed a creare un campo sterile.

Successivamente, Le verrà somministrato l'anestetico locale per potere incannulare il vaso e posizionare l'introduttore, attraverso il quale saranno introdotti i cateteri necessari alla esecuzione della procedura. Iniziata l'indagine angiografica, il tubo radiogeno sarà ruotato nelle varie proiezioni per visionare in modo completo i rami coronarici; in questa fase Le sarà chiesto di collaborare facendo dei respiri profondi.

 

Durante l'iniezione del mezzo di contrasto (coronarografia) o gonfiaggio del palloncino (angioplastica) potrà avvertire sensazioni di calore o pesantezza a livello dello sterno che regrediranno in pochi secondi. Durante la procedura tutto il personale sarà a Sua disposizione per assisterLa.

 

5. Dopo l'esame...

 

Se Lei è stato sottoposto ad una coronarografia, verrà accompagnato in una sala adiacente per la rimozione dell'introduttore. Questo è un momento particolare, poiché la perfetta chiusura del foro dell'arteria evita la formazione di un ematoma; Le chiederemo, quindi, di seguire nei minimi dettagli le indicazioni del personale. Successivamente Le verrà posizionata una fasciatura compressiva che dovrà tenere per 4 ore facendo attenzione a non piegare l'arto interessato; tolta la compressiva, resterà a letto per altre 2 ore. In reparto dovrà riferire immediatamente eventuali sensazioni di caldo o bagnato che avvertirà nella zona interessata.

Se, invece, Lei è stato sottoposto ad angioplastica, l'introduttore verrà lasciato in sede e rimosso alcune ore più tardi. Quindi sarà accompagnato in reparto con una medicazione e dovrà avere l'accortezza di non piegare l'arto fino alla rimozione della compressiva che avviene solitamente il giorno successivo alla procedura. La sostanza iniettata (il mezzo di contrasto) viene eliminata con la diuresi, quindi Le raccomandiamo di bere molto nelle ore successive all'esame cominciando da subito con piccole dosi.

da emodinamica.it